Мишка-Ледышка
Tra verdi pianure e prati fioriti, si trovava Toptighino, il villaggio degli orsi.
Vivevano tutti felici divertendosi tanto, tutti tranne l'Orso Ghiacciolo.
Lo chiamavano così perché sentiva sempre freddo. Indossava sempre pantaloni imbottiti di bambagia e scarponi di lana, ma non riusciva a scaldarsi. Sempre col cappello calcato sugli occhi e sciarpa arrotolata, ma tremava come una foglia di pioppo. Dall inverno alla primavera, tutti gli orsi di Toptighino andavano in letargo. Soltanto Ghiacciolo non dormiva, ma tremava benché sotto dieci coperte.
Era da tutti deriso. Non si era mai visto un orso che avesse paura del freddo.
Una parola- Orso Ghiacciolo! Vergogna!
-Per me non è adatto questo clima freddo,- disse un giorno Ghiacciolo.- Ma allora perché resto qui a sentire freddo?
Così Ghiacciolo inizio a viaggiare per trovare un posto dove finalmente si poteva scaldare.
In quanti posti andò!
In Islanda tutto il giorno nuotò in un lago vulcanico, tra i geyser bollenti, ma la sera era morto di freddo. -L'acqua è così fredda anche se bolle!
Nell arido e secco Sahara, la sabbia di giorno è sempre così calda che ci si può cuocere una patata. Ma di notte scoprì che faceva molto freddo.
L' orso arrivò fino alle isole tropicali dove ci sono sempre 40 gradi.
- Evviva!!! Ho trovato un posto dove avrò sempre caldo e si sepolse nella sabbia bollente col solo naso di fuori.
Ma quando volle fare il bagno, successe una cosa straordinaria: Le meduse che si avvicinavano all' orso, congelavano, trasformandosi in ghiaccioli.
"Ohi- ohi- ohi!!! Forse non è il clima,- pensò l'orso. -Mi hanno fatto un maleficio? Devo trovare il mago e chiederlo!"
In una grotta in mezzo al bosco viveva Voron, un vecchio e saggio mago. Ascoltó la storia attentamente e disse:
- È inutile che cerchi posti caldi. Il freddo è nel tuo cuore. Vai "fringuello", vai al Polo Nord! Chiodo scaccia chiodo!
Ghiacciolo obbediente si preparò e in aereo andò al Polo Nord. Il polo si rivelò un vero disastro. Camminò senza meta, tra cumuli di neve, piegandosi contro il forte vento artico, finché non finì le forze. Allora si sedette tutto solo. I piedi e la coda si stavano attaccando al ghiaccio e il naso cominciva a schiarirsi. "É finita,- pensò- Diventerò una statua di ghiaccio, il vecchio Voron mi ha ingannato!"
E in questo momento da dietro una lastra di ghiaccio uscì una giovane orsa polare, che dondolando si diresse verso Ghiacciolo.
Lui si immobilizzò, non per il freddo, ma per lo stupore. Ma che bellezza! Che graziosa andatura goffa! Il cuore cominciò a battergli ed iniziò a sentire intollerabilmente caldo.
- Mi chiamo Biancaneve,- si presentò l'orsa,- e tu?
- Mi-mi-mi chia-chiamo,- l'orso arrissì dall'emozione disse,
- Ghiacciolo!
- Come sei simpatico,- rise Biancaneve,- senti freddo?
- Ma che! Fa cosi caldo,- disse onestamente Ghiacciolo.
- Io invece sento sempre freddo,- disse con tristezza l'orsa,- vorrei andare in un posto più caldo...
- Allora andiamo a Toptighino! Li il clima è perfetto!
Con il cuore scaldato da tanto amore, Ghiacciolo portò Biancaneve nell suo villaggio. Si sposarono. Gli orsi a Toptighino si divertirono da matti: cantarono, fecero girotondo e per tutta la settimana bevvero miele. Gli altri orsi smisero di chiamarlo Ghiacciolo iniziando a chiamarlo Astro: splendeva di gioia. Ma l'inverno arrivò e come prima non dormì. Per tutto il tempo giocò con Biancaneve a tirarsi le palle di neve, andarono a scivolare con lo slittino e a pattinare sul ghiaccio. Passo il tempo ma ricordarono per sempre Voron, che aiutò l'orso a scongelare il ghiaccio nel suo cuore. Ma secondo me, non fu Voron. Ma fu un altra magia. Voi cosa ne dite?
Vivevano tutti felici divertendosi tanto, tutti tranne l'Orso Ghiacciolo.
Lo chiamavano così perché sentiva sempre freddo. Indossava sempre pantaloni imbottiti di bambagia e scarponi di lana, ma non riusciva a scaldarsi. Sempre col cappello calcato sugli occhi e sciarpa arrotolata, ma tremava come una foglia di pioppo. Dall inverno alla primavera, tutti gli orsi di Toptighino andavano in letargo. Soltanto Ghiacciolo non dormiva, ma tremava benché sotto dieci coperte.
Era da tutti deriso. Non si era mai visto un orso che avesse paura del freddo.
Una parola- Orso Ghiacciolo! Vergogna!
-Per me non è adatto questo clima freddo,- disse un giorno Ghiacciolo.- Ma allora perché resto qui a sentire freddo?
Così Ghiacciolo inizio a viaggiare per trovare un posto dove finalmente si poteva scaldare.
In quanti posti andò!
In Islanda tutto il giorno nuotò in un lago vulcanico, tra i geyser bollenti, ma la sera era morto di freddo. -L'acqua è così fredda anche se bolle!
Nell arido e secco Sahara, la sabbia di giorno è sempre così calda che ci si può cuocere una patata. Ma di notte scoprì che faceva molto freddo.
L' orso arrivò fino alle isole tropicali dove ci sono sempre 40 gradi.
- Evviva!!! Ho trovato un posto dove avrò sempre caldo e si sepolse nella sabbia bollente col solo naso di fuori.
Ma quando volle fare il bagno, successe una cosa straordinaria: Le meduse che si avvicinavano all' orso, congelavano, trasformandosi in ghiaccioli.
"Ohi- ohi- ohi!!! Forse non è il clima,- pensò l'orso. -Mi hanno fatto un maleficio? Devo trovare il mago e chiederlo!"
In una grotta in mezzo al bosco viveva Voron, un vecchio e saggio mago. Ascoltó la storia attentamente e disse:
- È inutile che cerchi posti caldi. Il freddo è nel tuo cuore. Vai "fringuello", vai al Polo Nord! Chiodo scaccia chiodo!
Ghiacciolo obbediente si preparò e in aereo andò al Polo Nord. Il polo si rivelò un vero disastro. Camminò senza meta, tra cumuli di neve, piegandosi contro il forte vento artico, finché non finì le forze. Allora si sedette tutto solo. I piedi e la coda si stavano attaccando al ghiaccio e il naso cominciva a schiarirsi. "É finita,- pensò- Diventerò una statua di ghiaccio, il vecchio Voron mi ha ingannato!"
E in questo momento da dietro una lastra di ghiaccio uscì una giovane orsa polare, che dondolando si diresse verso Ghiacciolo.
Lui si immobilizzò, non per il freddo, ma per lo stupore. Ma che bellezza! Che graziosa andatura goffa! Il cuore cominciò a battergli ed iniziò a sentire intollerabilmente caldo.
- Mi chiamo Biancaneve,- si presentò l'orsa,- e tu?
- Mi-mi-mi chia-chiamo,- l'orso arrissì dall'emozione disse,
- Ghiacciolo!
- Come sei simpatico,- rise Biancaneve,- senti freddo?
- Ma che! Fa cosi caldo,- disse onestamente Ghiacciolo.
- Io invece sento sempre freddo,- disse con tristezza l'orsa,- vorrei andare in un posto più caldo...
- Allora andiamo a Toptighino! Li il clima è perfetto!
Con il cuore scaldato da tanto amore, Ghiacciolo portò Biancaneve nell suo villaggio. Si sposarono. Gli orsi a Toptighino si divertirono da matti: cantarono, fecero girotondo e per tutta la settimana bevvero miele. Gli altri orsi smisero di chiamarlo Ghiacciolo iniziando a chiamarlo Astro: splendeva di gioia. Ma l'inverno arrivò e come prima non dormì. Per tutto il tempo giocò con Biancaneve a tirarsi le palle di neve, andarono a scivolare con lo slittino e a pattinare sul ghiaccio. Passo il tempo ma ricordarono per sempre Voron, che aiutò l'orso a scongelare il ghiaccio nel suo cuore. Ma secondo me, non fu Voron. Ma fu un altra magia. Voi cosa ne dite?